Le politiche locali del cibo in Puglia
L’aumento della popolazione, il contestuale consumo di risorse, anche alimentari pone non pochi interrogativi etici ed economici. La riduzione degli sprechi alimentari ed una economia circolare del cibo compatibile tra realtà territoriali similari sono obiettivi di grande rilevanza che l’Unione Europea ha inteso perseguire, anche attraverso progetti mirati.
In questa direzione, e nell’ambito delle attività del Progetto europeo Interreg Inno-Nets che ha per scopo la produzione di idee, proposte e progetti volti a ridurre lo spreco dei prodotti agroalimentari, a elevare la loro qualità, rendendoli accessibili a tutti, in ossequio al principio della “democrazia alimentare” si pone il secondo incontro del 9 luglio del Living Lab sulle “Politiche locali del cibo in Puglia”.
Il Programma Interreg V-A Grecia–Italia 2014-2020, con una dotazione finanziaria di euro 123.176.896, è un programma bilaterale di cooperazione transfrontaliera, co-finanziato per 85% dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dai due stati membri (Italia e Grecia) con una quota nazionale del 15%. Il Programma ha come obiettivo principale la definizione di una strategia di crescita transfrontaliera tra la Puglia e la Grecia, finalizzata allo sviluppo di un’economia dinamica basata su sistemi smart, sostenibili e inclusivi per migliorare la qualità della vita dei cittadini di queste regioni.
L’obiettivo di questo appuntamento è stato quello di contribuire a un uso più efficiente delle risorse nelle filiere agroalimentari e, in particolare, favorire la riduzione degli sprechi alimentari, puntando a stimolare una strategia di innovazione sociale e tecnologica orientata a modelli di produzione e consumo innovativi.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto InnoNets “Innovative Networks for the Agrifood sector” (finanziato dal programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020, asse prioritario 1 – Innovazione e competitività) che mira a promuovere la cooperazione territoriale tra la Regione Puglia e la Regione delle Isole Ionie (Grecia) attraverso la definizione di una strategia di crescita transfrontaliera finalizzata allo sviluppo di un’economia dinamica basata su sistemi smart, sostenibili e inclusivi per migliorare la qualità della vita dei cittadini di queste regioni.
Va ricordato inoltre che l’UNESCO ha attribuito alla “Dieta Mediterranea” il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Pertanto il modello alimentare di riferimento è quello tipico dei nostri contesti. Un modello da preservare, che deve però essere caratterizzato da una attenzione crescente al riuso degli scarti, in una filiera più ampia, attenta alla sostenibilità, di grande valenza cooperativa e sociale.
In Puglia vi sono aziende agroalimentari che attuano approcci attenti all’ambiente e alla sostenibilità, e mettono in pratiche i concetti di Economia Circolare, riusando gli scarti della produzione alimentare, per una fertilizzazione più naturale dei terreni.
L’evento si è svolto tramite la piattaforma Zoom e ha visto la partecipazione dei responsabili di progetto per la Regione Puglia e per il Politecnico di Bari – rispettivamente, Crescenzo Marino, Dirigente della Sezione Ricerca, innovazione e capacità istituzionale del Dipartimento sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia e Carmelo M. Torre, professore associato di Estimo; Andrea Minisci rappresentante di Vallefiorita, azienda pugliese che promuove un’alimentazione veloce ma al tempo stesso sana e rispettosa della qualità, del gusto e della tradizione;
Marco Costantino di Avanzi Popolo, progetto ideato e sostenuto dall’Associazione di Promozione Sociale Onlus ‘Farina 080’, nata con l’obiettivo di attivare azioni contro lo spreco di cibo;
Roberto Paladini di InnovAction, cooperativa specializzata nella gestione sostenibile dei rifiuti organici e nel compostaggio di comunità;
Vito Carofiglio di Eggplant, startup pugliese focalizzata sulla produzione di bio-plastica ottenuta secondo i criteri dell’economia circolare e del principio “zero rifiuti a fine processo”;
Giuseppe Cicco di Itest srl, impresa che sperimenta tecnologie sostenibili per la trasformazione, l’affinamento e lo stoccaggio dei prodotti agroalimentari.
L’incontro è stato organizzato dal Politecnico di Bari, con il supporto di Naps Lab srls e dalla Regione Puglia, con il supporto di InnovaPuglia spa.