Le proposte sono state consegnate al comitato promotore del grande evento, nell’ambito delle attività della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile
Proteggere le coste a rischio di erosione, prevenire i fenomeni naturali estremi, valorizzare l’economia del mare per lo sviluppo sostenibile dei territori. Con tre progetti innovativi in cui si incontrano tecnologia e tutela dell’ambiente, il Politecnico di Bari appoggia la candidatura di Roma per l’Expo 2030. Un contributo di idee che l’ateneo ha messo a disposizione del comitato promotore del grande evento globale, nell’ambito delle attività della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e in linea con la posizione della CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – che ha chiamato il sistema universitario alla mobilitazione in favore del progetto Expo.
Le proposte del Politecnico di Bari sono contenute nella brochure Expo 2030 Roma for healthy oceans: a priority for SIDS and the entire world, una raccolta di tutti i progetti presentati dalle varie università italiane e che per il Politecnico fanno capo a docenti e ricercatori del DICATECH – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica. Il documento è stato presentato di recente nella sede di Roma della FAO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, durante il vertice internazionale Healthy and Protected Oceans. For a Sustainable, Equal and Prosperous Future, organizzato dal governo italiano.
Il Comitato di Candidatura Expo 2030 Roma e la RUS, infatti, partecipano alle attività preparatorie per la “Quarta Conferenza Internazionale sullo Sviluppo dei Piccoli Stati Insulari (SIDS)” delle Nazioni Unite, in programma per il 2024 con un focus sulle strategie di tutela delle aree più vulnerabili del pianeta. «Come Politecnico di Bari, metteremo in campo le nostre migliori competenze per sostenere la candidatura di Roma all’Expo 2023» commenta il rettore, Francesco Cupertino, anche nella veste di rappresentante della CRUI, come componente della giunta con la delega ai Rapporti con l’industria.
«Sebbene queste attività non rientrino direttamente nel mio incarico – aggiunge il rettore Cupertino – Roma Expo 2023 è un progetto di grande interesse per il sistema universitario italiano, che richiede tutta la nostra attenzione perché sarà l’occasione di valorizzare un enorme patrimonio di conoscenze accademiche e metterle a disposizione di grandi obiettivi di sviluppo sostenibile globale».
Ecco quali sono le proposte del Politecnico di Bari: A metamaterial-based device for attenuating surface gravity waves for coastal erosion protection è il progetto di un dispositivo basato sui metamateriali per attenuare le onde di gravità superficiali in modo da proteggere le coste dal fenomeno dell’erosione. Lo coordina il professor Michele Mossa con la sua esperienza al laboratorio di ingegneria delle acque del Politecnico.
Il secondo progetto si intitola Monitoring for Resilient COastal Environments (ReCOE) – ossia il monitoraggio per ambienti Costieri Resilienti, per affrontare le grandi sfide e le minacce delle regioni costiere come l’erosione, le inondazioni, l’innalzamento del livello del mare, le tempeste più frequenti e intense, l’urbanizzazione incontrollata, che stanno riducendo qualità dell’ambiente costiero e spesso sono causa di disastri ambientali dalle conseguenze drammatiche. Il progetto è coordinato dai professori Angela Barbanente, Leonardo Damiani e dalla ricercatrice Giulia Motta Zanin. Infine, GREENLIFE4SEAS è un progetto di economia circolare per il recupero in situ e il riutilizzo dei sedimenti portuali dragati e gusci di cozze, valorizzati per realizzare sottoprodotti sostenibili grazie ad una tecnologia di miscelazione ottimizzata. Del progetto è responsabile Matilda Mali.
Inoltre, il Politecnico partecipa indirettamente, attraverso il CoNISMA (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) con altri tre progetti di cui è responsabile il professor Mossa e che riguardano i convertitori di energia elettrica da onde e correnti marine; la mitigazione dei effetti degli tsunami; i nuovi sistemi per liberare i mari dall’inquinamento delle microplastiche.
Tutti progetti, dunque, che si inseriscono nelle grandi direttrici di ricerca del Politecnico di Bari per i prossimi anni e che si incrociano, per molti aspetti, con gli obiettivi di importanti progetti in ambito PNRR. Dai nuovi sistemi per l’energia alla mobilità sostenibile, dalla protezione dell’ambiente ai nuovi materiali per l’edilizia, passando per temi trasversali che incrociano praticamente tutti gli ambiti e i settori, come la trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose. Il futuro sarà ad alta tecnologia, ma con un’attenzione nuova all’ambiente in cui viviamo.