Prospettive del settore Design: Poliba e Adi insieme per il rilancio

Disegno Industriale

FIRMATA UNA CONVENZIONE PER LA FORMAZIONE, LA RICERCA E I SERVIZI AI PROFESSIONISTI E ALLE PMI

Il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino e il presidente di Adi – Associazione per il Disegno industriale – di Puglia e Basilicata, Guido Santilio, hanno firmato, lunedì 18 gennaio, nella sede dell’amministrazione centrale dell’ateneo, un accordo di collaborazione per attività di formazione, ricerca, sviluppo tecnologico e servizi di consulenza ai professionisti, agli studiosi e alle piccole e medie imprese del territorio.

L’obiettivo comune è favorire l’innovazione digitale nel settore Design e utilizzarla come acceleratore dello sviluppo e dell’internazionalizzazione di un comparto con grandi potenzialità. La convenzione, di cui è responsabile scientifica la professoressa Mariangela Turchiarulo, prevede una serie di attività che potranno essere messe in campo, sulle tre direttrici della diffusione della cultura del progetto; tutela e rispetto della proprietà intellettuale; promozione del Made in Italy.

Da sinistra: il presidente Adi Puglia e Basilicata, Guido Santilio; la responsabile del progetto, prof.ssa Mariangela Turchiarulo; il vicepresidente Adi, Piero Monitillo e il rettore Francesco Cupertino

In particolare, la convenzione prevede che si potranno realizzare:

• studi e ricerche congiunti, tesi di laurea, tirocini, borse di studio per studenti e neolaureati del Politecnico
• iniziative di sperimentazione e casi pilota, incluse commesse di ricerca industriale;
• consulenze tecnico-scientifiche su temi specifici e problemi attuali
• partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e internazionali
• visite e stage didattici per studenti, conferenze, dibattiti e seminari
• finanziamento di assegni di ricerca e borse di studio per dottorati di ricerca

In materia di formazione, l’accordo prevede anche l’organizzazione sul territorio di corsi specialistici post lauream, negli ambiti di interesse dell’Associazione per il Disegno Industriale, in base alle necessità più attuali del comparto design.

«Mettiamo a disposizione le nostre conoscenze e competenze per sostenere un settore che ha tutte le caratteristiche per svolgere un ruolo importante nella ripartenza del Territorio e del Paese» ha commentato il rettore Cupertino. «Sostenere, accompagnare e accelerare l’innovazione tecnologica, soprattutto quella digitale – ha aggiunto – è una delle grandi sfide a cui siamo chiamati e di cui sentiamo particolarmente la responsabilità, come unico Politecnico nel Sud Italia».

«Il Design Industriale – ha detto il rettore Cupertino è uno dei settori trainanti dell’economia del Paese, che maggiormente ha contribuito all’affermazione del Made in Italy nel mondo»

La firma della convenzione al Politecnico

Il settore Design, infatti, ha raggiunto nel 2018 il picco delle 217mila imprese attive in Europa*, con l’Italia al primo posto grazie alle sue 33.800 realtà. Ora bisogna guardare al post pandemia, ripartendo dai territori. E sia la Puglia, sia la Basilicata hanno grandi potenzialità da sviluppare.

«La collaborazione con Adi – ha proseguito il rettore  conferma la nostra attenzione verso le piccole e medie imprese del territorio e il desiderio di accompagnare il nostro tessuto produttivo nei processi di trasformazione, per migliorarne la competitività anche a livello internazionale».

«Questo accordo – ha concluso il rettoredimostra anche la costante attenzione del Politecnico di Bari verso le sue studentesse e i suoi studenti, perché ci consentirà di innovare costantemente l‘offerta formativa e di migliorare ulteriormente le possibilità di realizzazione professionale dei laureati».

L’aula magna del Dicar – dipartimento di scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, a cui fanno capo i corsi di laurea in Disegno industriale

«Il Design, inteso come cultura del progetto, più che ossessione per l’oggetto, può rappresentare un potente veicolo di trasferimento tecnologico, facilitando i processi d’innovazione anche all’interno delle imprese di minori dimensioni o più tradizionali» commenta il presidente Adi, Santilio. «Ad esempio aggiunge Santilio affrontare il percorso di selezione e partecipazione al Compasso d’Oro (il più antico e prestigioso concorso dedicato al Design, ndr, che Adi organizza e gestisce dal 1958) può rappresentare per i laureandi un’esperienza eccellente per imparare a sintonizzarsi con le problematiche reali della quotidianità di un’azienda. Per una Pmi, partecipare ad una competizione come il Compasso d’Oro rappresenta un’occasione unica per mettere alla prova la sua capacità di accogliere le proposte all’innovazione che arrivano dall’esterno, senza per questo dover sconvolgere, in maniera drastica, il proprio modello produttivo».

L’Adi riunisce in tutta Italia progettisti, imprese, ricercatori, insegnanti, critici, giornalisti sui temi del design: progetto, consumo, riciclo, formazione. Il suo scopo è promuovere e contribuire ad attuare, senza fini di lucro, le migliori condizioni per la progettazione di beni e servizi attraverso il dibattito culturale, l’intervento presso le istituzioni, la fornitura di servizi.

* i dati sono riportati in “Design Economy 2020 – Il punto sul sistema design Italiano”, il più autorevole report di settore redatto da Fondazione Symbola. Nelle prossime edizioni sarà analizzato l’impatto causato dalla pandemia.

Ancora nessun commento

I commenti sono disabilitati