Studiosi, professionisti, imprenditori si sono confrontati a Bari nella conferenza internazionale CASE 2024. La professoressa Dotoli (Poliba): i nostri giovani talenti non sono più costretti ad andar via di qui
Cinque giornate di confronto sulle ultime frontiere della ricerca e dell’innovazione nell’ambito dell’automazione e della robotica, con più di mille partecipanti e quasi ottocento interventi tra docenti universitari, studenti di dottorato di ricerca, professionisti, imprenditori provenienti da oltre cinquanta paesi del mondo. Con questi numeri si è appena chiusa a Bari CASE 2024, ventesima edizione della IEEE Conference on Automation Science and Engineering, uno degli eventi più importanti del settore a livello globale, che quest’anno è stata dedicata al tema dell’Automation 5.0, una prospettiva di sviluppo pervasivo dell’automazione e della robotica nella società, con l’obiettivo di una maggiore qualità ed efficienza della vita quotidiana.
Dai sistemi di domotica ai robot collaborativi di ultima generazione, dagli impianti per la produzione di energie rinnovabili agli immancabili droni, con una varietà di applicazioni che spaziano dall’edilizia residenziale a quello dell’agricoltura di precisione, dalla logistica industriale alla sanità personalizzata, grazie ad un approccio ai nuovi temi sempre più interdisciplinare e collaborativo.
«È un settore in grande espansione, con enormi prospettive di ulteriore sviluppo e di opportunità per i giovani studiosi, startupper, investitori» dichiara la professoressa Mariagrazia Dotoli, ordinario di Automatica al Politecnico di Bari, che nell’organizzazione della conferenza CASE 2024 ha svolto il ruolo di General Chair, coordinando il comitato internazionale di organizzazione dell’evento.
«Abbiamo avuto un successo straordinario – racconta la professoressa Dotoli (nella foto qui sotto) – con una crescita di oltre il 50% nel numero dei partecipanti e dei contributi scientifici, ma soprattutto nella qualità del confronto». In effetti, è stata un’edizione molto social della conferenza, con tantissimi giovani partecipanti coinvolti nelle diverse attività di workshop, visite in azienda (come Masmec, leader nell’ingegneria di precisione nei settori automotive e biomedicale e Magna Powertrain, uno dei principali fornitori del settore automotive), in laboratorio (il Politecnico ha ospitato i delegati nei laboratori di Robotica, di cui è responsabile il professor Vito Cacucciolo, e nel LabZERO, guidato dal professor Massimo La Scala) e una serie di eventi musicali ed enogastronomici, organizzati tra un tavolo di lavoro e l’altro.
«Come ricercatori e accademici, molti di noi sono cresciuti professionalmente nell’era della scienza aperta, un movimento che ha ridefinito il modo in cui condividiamo la conoscenza e collaboriamo oltre i confini», ha detto il rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, nel suo intervento di apertura della conferenza. «Questa modalità di approcciare e vivere la ricerca scientifica – ha aggiunto Cupertino – ha aperto le porte a livelli di innovazione senza precedenti, per cui è fondamentale che continuiamo a promuovere queste pratiche virtuose. Il libero scambio di idee e dati, senza restrizioni geografiche o istituzionali – ha concluso il rettore – è una delle chiavi per sbloccare tutto il potenziale dell’Automazione 5.0 e delle altre innovazioni deep tech che guideranno il futuro».
Uno degli aspetti più interessanti di CASE 2024 è stato l’aver messo in luce, davanti alla comunità internazionale, la Puglia come terra di nuove opportunità, un valore aggiunto alla sua grande bellezza e capacità di accoglienza, dove trovare realtà accademiche eccellenti che formano professionisti in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro, gruppi di ricerca all’avanguardia, aziende innovative e anche multinazionali disposte ad investire i loro capitali.
«Questo cambia tutto dal punto di vista delle prospettive per i nostri giovani – aggiunge la professoressa Dotoli – perché se fino a ieri abbiamo dovuto assistere all’emigrazione dei cervelli quasi fosse un fatto inevitabile, adesso i nostri migliori neolaureati, dottori di ricerca, startupper hanno la possibilità di scegliere se andare via o restare, ma anche di tornare, attratti dal nuovo contesto di opportunità, come dimostrano le storie di diversi imprenditori che abbiamo ascoltato in questi giorni di confronto».
Un altro aspetto da evidenziare, in questa edizione della conferenza, è stata l’interazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale. «Un livello di partecipazione dell’industria mai registrata nelle precedenti edizioni della conferenza – dichiara la professoressa Dotoli – che è perfettamente in linea con la missione del Politecnico nel territorio e che si concretizza nei laboratori pubblico-privati del nostro ateneo, sempre più numerosi, avviati in collaborazione con varie aziende anche multinazionali; con l’incubatore di startup; con il potenziamento dei dottorati di ricerca industriali».
La Puglia, dunque, in questo momento è più attrattiva e questo non riguarda solo il turismo, che resta una parte importante della nostra economia, ma la capacità del territorio di essere un hub di innovazione nei settori trainanti dell’economia. «Di fronte alle grandi sfide dello sviluppo sostenibile – conclude Dotoli – questa capacità di mettere insieme pubblico e privato, di favorire nuova impresa e garantire giovani talenti al mercato del lavoro farà la differenza nei prossimi anni. Sono convinta che in questo scenario particolarmente favorevole l’automazione giocherà un grande ruolo di forza trasformativa».