Il libro presentato al Politecnico di Bari, con un dibattito sui nuovi modelli di sviluppo, i doveri di solidarietà e la responsabilità verso le prossime generazioni
18 gennaio 2025
Una chiamata alla società civile per riscoprire, attraverso il confronto tra le sue varie anime, i valori fondamentali della nostra democrazia e metterli al centro di un nuovo modello di sviluppo. È questo il filo conduttore di Parole Costituenti(Edizioni Radici future, 2024), una raccolta di brevi saggi di giuristi, avvocati e magistrati, sull’attualità della Carta del 1948 rispetto ai temi-chiave del nostro tempo, al giusto rapporto da stabilire tra di essi e, in prospettiva, ai riflessi che questi potrebbero avere nel futuro prossimo.
Lavoro, Salute, Ambiente, Cittadinanza e Autonomie, per stare sull’attualità ed anche Pace, Uguaglianza, Libertà e Solidarietà. Complessivamente, 22 parole che “risuonano”, oggi come ieri, nella Costituzione italiana e che vengono analizzate, una per volta, con lo stile di un dizionario e le finalità di un testo divulgativo. Parole Costituenti è stato presentato ieri pomeriggio nella PoliLibrary del Politecnico di Bari, la libreria di comunità aperta al territorio, dal curatore dell’opera, il professor Roberto Voza, ordinario di Diritto del Lavoro all’Università di Bari “Aldo Moro” e da Renato Nitti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
L’incontro è incominciato con un’introduzione del Rettore del Politecnico, Francesco Cupertino e moderato dal Caporedattore di Repubblica Bari, Domenico Castellaneta con interventi del Presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana e, in videoconferenza da Roma, il Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Dal pubblico, sono intervenuti nel dibattito docenti, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, con domande e riflessioni sui temi trattati nel libro.
In particolare, si è discusso della parola Ambiente, analizzata nel primo capitolo del libro dal procuratore Nitti, con riferimento al diritto nazionale (in primis la tutela costituzionale) e a quello internazionale, a casi di attualità che hanno fatto scuola (come la vicenda ex Ilva) e ai doveri di solidarietà di questa generazione nei confronti di quelle future. Grazie a punti di vista differenti, segno dell’utilità del confronto multidisciplinare, la parola Ambiente è stata analizzata in rapporto alle parole Lavoro, Legalità, Impresa. Interessante è stato in particolare il collegamento con il tema Giustizia, con un interessante botta e risposta tra il procuratore Nitti e il viceministro Sisto, l’uno contrario e l’altro favorevole alla separazione delle carriere di magistrati inquirenti e giudicanti.
Il rettore Cupertino ha espresso invece il punto di vista dell’accademia in ambito tecnico e scientifico, soffermandosi sulla parola Ambiente e collegandola, in particolare, al problema dell’energia e alla sua centralità, per i nuovi modelli di sviluppo sostenibile. «Un tema così importante per lo sviluppo del territorio, del paese e per tutto il pianeta – ha detto Cupertino – per cui dovremmo metterci insieme e prendere decisioni importanti, ma che diventa invece terreno di forti scontri, anche ideologici. Che ci piaccia o no – ha aggiunto il rettore – ci troviamo in una fase di grande cambiamento. Le nuove tecnologie, i nuovi modelli di produzione e consumo – ha proseguito – favoriranno l’evoluzione delle norme, per cui abbiamo il dovere, a cominciare dalle università, di educare i giovani al pensiero critico e ad immaginare nuove soluzioni, ardite e innovative, proprio come fecero i nostri padri costituenti».
Sarà possibile, dunque, trovare un equilibrio tra le esigenze della produzione, della tecnologia, del lavoro, rispettando l’ambiente in cui viviamo e nel quale dovranno vivere le future generazioni? Sarà possibile trovare un punto di incontro tra i doveri di solidarietà e le spinte all’autonomia? Un confine chiaro e inequivocabile tra gli interessi dell’impresa privata e i doveri di controllo della magistratura inquirente e delle forze dell’ordine? È questo l’obiettivo di Parole Costituenti: più che un libro, un progetto educativo che, per dirla con le parole della pugliese Silvana Sciarra, ex presidente della Corte Costituzionale, citata dal professor Voza nel dibattito al Politecnico, può trovare «uno straordinario mezzo comunicativo nella carta costituzionale».