Nuove competenze nel mondo del lavoro, confronto tra studenti e Massimo Antonelli, CEO di EY Italia

EY RiGenerazioni Prof.ssa Ficarelli CEO Antonelli

Ri-Generazioni. Il tour di EY Italia tra gli atenei italiani. Prima tappa al Politecnico di Bari

7 febbraio 2024

Nuove competenze, sostenibilità, imprenditorialità, trasformazione, qualità sono i temi dei cinque focus del Roadshow, “Ri-Generazioni”, il tour in cinque tappe di EY Italia tra le università italiane. Prima tappa, lo scorso 29 gennaio, al Politecnico di Bari, presso gli spazi dell’incubatore, Binp. Il tema completo, “Nuove competenze nel mondo del lavoro”, ha inteso esplorare il mondo giovanile universitario (Generazione Z) sulla percezione del proprio futuro lavorativo e sul significato che esso riveste per una propria realizzazione personale, professionale. Ma quali saranno le nuove professioni? E che caratteristiche, competenze, bisognerà avere per rispondere a innovazioni e cambiamenti radicali in corso?  Alla folta presenza giovanile (non solo studenti Poliba) si è rivolto il CEO di EY Massimo Antonelli che ha spaziato dal ruolo di EY come abilitatore della trasformazione, alla centralità delle competenze trasversali, fino al potenziale dell’intelligenza artificiale a cui è seguita la discussione sul rapporto tra gli studenti e il lavoro. 

«Vi sentite pronti per entrare nel mondo del lavoro?» ha chiesto Massimo Antonelli. La risposta della stragrande maggioranza degli studenti è stata negativa. Per varie ragioni: alcuni ritengono che nella fase di apprendimento sia difficile conciliare le competenze verticali con le soft skill; altri che non vengano acquisite le competenze tecniche da applicare nel concreto. Il sistema formativo, in altre parole, risulta troppo incentrato sulla teoria e poco sulla pratica. Cosa che impedisce la nascita della figura del giovane con esperienza, spesso menzionato. Per trovare una soluzione a questo disallineamento, sono state avanzate diverse proposte: da un lato, un dialogo più stretto tra università e aziende, così da mettere in pratica le competenze teoriche; dall’altro, la costruzione delle soft skill tramite lavori di gruppo e di team che possano facilitare l’empatia, l’ascolto e il confronto.

Competenze trasversali e personali, ritenute fondamentali anche da Antonelli, che ha evidenziato la dinamica feedback-formazione-crescita, vissuta all’interno dei team di EY, dove si mettono a fattor comune esperienze e competenze in un percorso di formazione continua garantito dalla consulenza. Per accorciare le distanze, un gruppo di studentesse ha suggerito percorsi di mentorship in grado di avvicinare i giovani alla professione desiderata. Un confronto concreto e diretto con i professionisti del settore di riferimento rende più visibile l’intimo legame tra formazione e lavoro. Mentre un gruppo di studenti di ingegneria, che sta svolgendo un percorso di alta formazione con EY, fondato su un mix tra lavoro e università, in una prospettiva di job shadowing, ha messo in evidenza tale soluzione per far conoscere concretamente il mondo professionale, in un’ottica di crescente responsabilizzazione che aiuta a cogliere la propria impreparazione e a mettere in campo tutte quelle soluzioni utili a colmare questo gap.

Un apprendimento che passa quindi anche dalle difficoltà e dai fallimenti, utili per crescere. La concezione dell’università come esamificio è stata bocciata da tutti i presenti. Per Antonelli l’università è un’esperienza che non si limita agli esami ma che si apre alla costruzione di legami, di skill, non solo tecniche, e di riflessioni decisive per affrontare con consapevolezza il futuro. Una studentessa si è chiesta come si possano conciliare il superamento degli esami con l’acquisizione delle soft skill, considerato che il tempo è limitato. Domanda complessa questa, la cui risposta risiede in un compromesso che contempla la possibilità di esperienze eterogenee nell’ambito universitario in senso largo: laboratori, lavori di team e anche corsi postlaurea. L’università – come ha raccontato uno studente – non coincide solo con le lezioni e con il tempo trascorso in aula. È invece un luogo di incontro, un’incubatrice di idee, una sorgente di influenze e input. 

Per ridisegnare il domani occorre scendere in campo per giocare la partita del futuro, proprio come hanno fatto le ragazze e i ragazzi che hanno dialogato e interrogato il CEO di EY Italia nella prima tappa pugliese.

All’iniziativa, per il Poliba è intervenuta la prorettrice, Loredana Ficarelli. Presente il prof. Antonio Messeni Petruzzelli, in qualità di Presidente BINP.  

Gli appuntamenti, i temi di RiGenerazioni

29 gennaio, Politecnico di Bari – Nuove competenze nel mondo del lavoro

21 febbraio, Università Ca’ Foscari – Sostenibilità

27 febbraio, Politecnico di Milano – Imprenditorialità e nuove frontiere dell’innovazione

4 marzo, Università La Sapienza – Transformative leadership

18 marzo, Uinversità “Federico II” di Napoli – Qualità della vita e del lavoro.

EY 
è una società che opera nel campo della revisione, della consulenza, dell’assistenza fiscale e legale, della strategia e della transizione. Con 17 sedi su tutto il territorio italiano, EY in Italia conta circa 8.500 dipendenti professionisti. “EY” indica l’organizzazione globale presente in oltre 150 paesi di cui fanno parte le Member Firm di Ernst & Young Global Limited, entrambe realtà autonome. EY è presente a Bari con la terza sede per dimensioni di tutta Italia. È presente anche all’interno del Politecnico di Bari, università con cui ha una forte sinergia e con cui da diversi anni porta avanti progetti comuni pensati per sostenere il percorso formativo dei giovani pugliesi.

Ufficio stampa Poliba

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