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Sono i risultati di un contest fotografico al Politecnico di Bari. Ogni partecipante ha colto un incrocio di forme da un’angolazione originale. Premiati i primi tre classificati
Ci sono angoli del Campus dove le geometrie di tutti i giorni possono ispirare inaspettate e originali incursioni d’arte. Lo dimostrano gli scatti realizzati da alcuni studenti del Politecnico di Bari durante un contest fotografico promosso da altri studenti, nell’ambito delle attività autogestite dei ragazzi e patrocinate dall’ateneo. L’iniziativa si intitola “Shape Hunters: a caccia di forme” e si è svolta nelle due giornate del 14 e del 15 novembre scorso, in una formula che ha messo insieme studio, confronto e competizione tra giovani neofiti e appassionati della materia.
La prima giornata è stata dedicata ad un workshop sui concetti base della fotografia, con un focus sulla composizione, tenuto da Max D’Alessandro, fotografo professionista e ideatore del progetto ScattiSpontanei. Il giorno successivo i partecipanti, una quarantina di vari corsi di laurea, si sono cimentati con la gara: scovare e immortalare scorci del Campus, sede principale del Politecnico, dove le forme di edifici, viali, porte, scale e balconate si incrociassero, grazie alla giusta inquadratura, formando geometrie inedite.
Tra i dieci migliori scatti di Shape Hunters, il primo classificato è stato quello di Alessio Tricarico, studente di 21 anni di Terlizzi, al terzo anno del corso di laurea in Disegno Industriale. “Punto di connessione”, questo il titolo della fotografia, è una semplice grata attraverso le cui maglie, il giovane studente di design ha colto un punto di perfetta intersezione del reticolato di metallo con un particolare d’angolo, in cima all’edificio sullo sfondo. Della giuria hanno fatto parte, oltre a D’Alessandro, Ennio Cusano, fotoamatore e tecnico del Politecnico ed Enrico Spadavecchia, studente e appassionato di fotografia.
Il secondo classificato è stato Tommaso De Giosa, di Bari, studente 21enne al terzo anno di Architettura, con uno scatto intitolato “Non-Orto”: un incrocio di forme irregolari tra i tetti di due fabbricati. Il terzo classificato è stato “Inside” di Kristin Danielova Kuzeva, studentessa di 22 anni di origini bulgare, anche lei di Architettura: una prospettiva originale del lungo porticato del Campus, sotto il quale sono esposte una serie di sculture in pietra.
Ai primi tre classificati sono stati consegnati buoni spesa di diversi importi. «Soprattutto abbiamo avvicinato tanti studenti al mondo, così affascinante, della fotografia» dice Vito Di Bari, laureato in Ingegneria Informatica e dell’Automazione al Politecnico di Bari, che insieme ad altri studenti (Sante Laera, Dario Marchitelli, Paolo Masciullo e Paolo Riotino) ha ideato e organizzato Shape Hunters. L’idea è nata nell’ambito delle attività di JEBA, Junior Enterprise Bari, costituita da un gruppo di studenti del Politecnico. «Raccontare, attraverso le immagini, la realtà da punti di vista differenti – aggiunge Di Bari – è un’arte che può accomunare persone provenienti dai più differenti percorsi di studio e questo è in perfetto stile politecnico».
Al contest, infatti, hanno partecipato non soltanto studenti e studentesse di area Architettura e Disegno industriale, ma anche di Ingegneria. Tra questi c’è, ad esempio, Marco Colletta, 23 anni di Taranto, che frequenta Ingegneria Meccanica. Il suo scatto, “Elevazione al quadrato” è uno scorcio di simmetrie realizzato con un Iphone, classificatosi al terzo posto e non premiato per via del regolamento di gara, che in caso di ex aequo favoriva il concorrente più giovane. Le foto sono state poi proiettate e commentate dal docente con i partecipanti. Un bell’esempio di attività interdisciplinare, che mette insieme tecnica e creatività.
Guarda on line tutti gli scatti di Shape Hunters 2022