L’intervista di “Poliba Chronicle”.
Sandro Spataro, Direttore Generale del Politecnico di Bari.
Dallo scorso 6 luglio, il dott. Sandro Spataro è il nuovo Direttore Generale del Politecnico di Bari. Subentrato alla dott.ssa Anna Sirica, Direttrice Generale, dimissionaria, e alla prof. Loredana Ficarelli, prorettrice, Direttore Generale facente funzioni, resterà in carica sino al 2023.
Barese, 50, anni, Dirigente, laurea in Economia e Commercio all’Università di Bari; specializzazione in “Scienze delle Autonomie Costituzionali” conseguita nello stesso ateneo; due master al suo attivo, in “Management dell’Università e della Ricerca” presso il Politecnico di Milano e in “E-Government e Management nelle Pubbliche amministrazioni” all’Università di Bari; dottore commercialista; revisore contabile, vanta una lunga e qualificata esperienza maturata nell’Università di Bari. In quest’ultima, prima della nomina e del trasferimento al Poliba, è stato Direttore responsabile della Direzione Risorse Umane; Direttore responsabile ad interim del polo universitario Jonico di Taranto e della sede decentrata di Brindisi e, ancor prima, Direttore responsabile delle Risorse finanziarie, contribuendo al risanamento finanziario dell’ateneo “Aldo Moro”.
“Poliba Chronicle” ha incontrato il nuovo Direttore Generale, Sandro Spataro. Ecco la sua prima intervista.
Dottor Spataro, il 6 luglio 2020 è iniziata una fase importante del suo percorso professionale, con la nomina di Direttore Generale del Politecnico di Bari. Se l’aspettava?
Se devo essere sincero, non me l’aspettavo. Nelle precedenti due selezioni per l’affidamento dell’incarico di Direttore Generale del Politecnico di Bari avevo presentato la mia candidatura e la scelta era ricaduta su altri, credo anche per l’esiguo numero di anni di esperienza che avevo allora maturato in ambito dirigenziale, oltre che per la statura dei direttori che si sono succeduti.
Dopo le dimissioni della dott.ssa Sirica e la pubblicazione del bando di selezione, a causa del forte legame che si era creato con la Comunità dell’Università di Bari, dalla quale provengo, avevo inizialmente pensato di non partecipare, sebbene l’idea di poter maturare un’esperienza professionale così entusiasmante, in un Ateneo prestigioso quale il Politecnico di Bari, continuava a farsi strada. Così, a ridosso della scadenza del bando, ho presentato la mia candidatura. Posso oggi dire di aver fatto la scelta giusta.
Gran parte della sua esperienza professionale si è sviluppata nell’Università di Bari “Aldo Moro”, che oggi porta con se al Politecnico.
Che ateneo ha trovato?
Il Politecnico di Bari costituisce senza alcun dubbio una delle migliori e più fiorenti realtà universitarie del Paese, con indicatori di sostenibilità economico finanziaria di particolare pregio, grazie ai quali potremo migliorare strutture e servizi e assicurare il ricambio generazionale.
Oltre ai preziosi contributi finanziari esterni, grazie ai quali, ad invarianza delle ordinarie facoltà assunzionali, sarà possibile reclutare giovani ricercatori, registriamo all’attualità un’assegnazione ministeriale di punti organico che è superiore ai cessati.
La sua solidità consentirà, inoltre, di poter accedere al cofinanziamento statale per l’edilizia universitaria, per troppi anni bloccato, con un investimento di circa 14,5 milioni di euro, la metà dei quali rivenienti dal proprio bilancio, permettendo, già dal prossimo anno, di avviare importanti interventi per lo sviluppo del patrimonio immobiliare.
Le recenti delibere degli Organi di Governo hanno sancito l’avvio di tali interventi, con la realizzazione di opere edilizie strategiche, che renderanno possibile l’ampliamento e l’ammodernamento degli spazi destinati a didattica, laboratori di ricerca e incubatori di impresa, con una particolare attenzione all’efficientamento energetico.
Inoltre, grazie alle eccellenze nella ricerca e al variegato panorama dell’offerta formativa nell’ambito dei settori tradizionali dell’ingegneria, dell’architettura e del design industriale, con programmi ed esperienze condivisi con territorio e imprese, il Politecnico di Bari assicura ai propri studenti importanti prospettive occupazionali, come anche confermato dalla recente indagine AlmaLaurea. I numeri dimostrano tali positive performance. In controtendenza con l’andamento in diminuzione degli immatricolati a livello nazionale, negli ultimi cinque anni il Politecnico di Bari ha registrato una crescita del numero di immatricolazioni di oltre il 35%. E, a fronte del significativo numero di studenti pugliesi che ogni anno decidono di studiare fuori regione, in particolare per la frequenza di corsi di laurea di secondo livello, nel Politecnico di Bari rileviamo, invece, un numero di immatricolati ai corsi di laurea magistrale che è pressocché pari a quello delle lauree triennali. Tale circostanza conferma l’efficacia di tali corsi, in termini di prospettive occupazionali, certamente non inferiori a quelle degli Atenei settentrionali.
Sono certo che questa tendenza sarà confermata anche per l’anno accademico che sta per iniziare.
Nella lettera di saluto inviata alla Comunità universitaria del Politecnico lo scorso 13 luglio si dichiara consapevole di aver accettato una sfida molto impegnativa. Perché la definisce impegnativa?
Le Università costituiscono una realtà che, per le proprie specificità e per l’articolazione delle attività – dalla didattica, alla ricerca, alla terza missione – e nelle quali convivono componenti molto diversificate tra loro, presentano livelli di difficoltà gestionale certamente maggiori rispetto al resto del panorama delle Pubbliche Amministrazioni.
Viviamo inoltre una stagione di continue riforme, che richiedono continui e repentini adattamenti nei modi di pensare e di operare.
La Pubblica Amministrazione nel suo complesso ha vissuto, nell’ultimo decennio, un cambiamento sostanziale dei paradigmi nei quali eravamo abituati a ragionare, passando dalla logica del mero adempimento, impostata su un approccio di tipo prescrittivo, non sempre idonea ad assicurare l’efficace erogazione dei servizi ed in cui per lo più predominavano competenze giuridiche, ad una logica sempre più orientata a valutazione e risultati, nella quale prevalgono invece competenze a vocazione manageriale.
Tutto ciò richiede uno sforzo maggiore ed un’impostazione dei metodi di lavoro di più difficile realizzazione rispetto al passato.
A tanto si aggiungano le ulteriori difficoltà operative create dall’emergenza sanitaria, che ha richiesto un ripensamento delle modalità di effettuazione della prestazione lavorativa con lo strumento dello smart working.
Nella sua presentazione, sostiene di voler dedicare particolare attenzione al mondo del lavoro e alla sua organizzazione all’interno dell’ateneo. Particolare riferimento alle rappresentanze sindacali.
In che modo?
Attraverso il confronto aperto con i lavoratori che vi operano.
In questi primi giorni di attività ho avuto l’opportunità di interloquire con molti di essi; ne ricavo un’impressione molto positiva. Ho potuto apprezzarne competenze e desiderio di migliorare.
Con il Rettore abbiamo avviato un primo confronto con le Rappresentanze Sindacali, nel corso del quale è emerso il comune intendimento di creare condizioni per un confronto sereno e costruttivo, nel rispetto della dignità dei ruoli, essenziale a negoziare le soluzioni più efficaci a favorire benessere e miglioramento delle condizioni di lavoro di tutti, garantendo pari opportunità e merito.
E’ un compito assai oneroso, a causa dei molteplici istituti che attendono di essere negoziati e regolati. Sono, tuttavia, fiducioso.
L’emergenza Corona virus ha indotto il Poliba ad un repentino cambiamento organizzativo per garantire la continuità dei servizi agli studenti, ma anche carattere propositivo nei confronti dei servizi al territorio con l’iniziativa RIAPRO.
In un quadro che comunque resta fluido come dovrà affrontare il Poliba il prossimo futuro? Penso agli studenti, al territorio….
Il Politecnico di Bari è e resta una Università in presenza, ma al tempo stesso ha saputo dimostrare la propria capacità di adattamento all’emergenza sanitaria, continuando ad assicurare l’efficace erogazione dei servizi agli studenti e, tanto, grazie all’impareggiabile impegno di tutti coloro (docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario) che hanno consentito tale difficile adattamento.
Il Politecnico si è anche reso protagonista nel contrasto alla diffusione del virus Covid19, attivando un gruppo di professionisti che, in stretta sinergia con Regione Puglia e autorità competenti, coadiuva le imprese che intendono riconvertire la propria attività nella produzione e commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e mascherine filtranti per cittadini e operatori sanitari. Tale pregevole iniziativa pone in ulteriore risalto la sua particolare vocazione alla Terza Missione e al dialogo con il territorio.
Nel mese in corso sono state riaperte le sale lettura delle biblioteche, con accessi programmati, assicurando la rilevazione della temperatura nei varchi di ingresso e la fornitura di dispositivi di protezione.
Oltre alla possibilità di accesso alla vasta offerta bibliografica elettronica, grazie al recente investimento, con il contributo regionale, preordinato alla realizzazione del progetto Poli–Library, il Politecnico garantisce il servizio di prestito su prenotazione, con modalità telematica, e la restituzione dei libri in prestito con il deposito all’interno di appositi book–drop situati nel Campus.
La recente deliberazione degli Organi, nell’approvare il “Documento di indirizzo sugli scenari di Erogazione della Didattica dell’anno accademico 2020-2021”, ha lanciato la sfida della ripresa della normalità.
Compatibilmente con il quadro epidemiologico, il Politecnico di Bari, consapevole del valore imprescindibile della didattica in presenza e al tempo stesso della salvaguardia della salute, sta progettando percorsi tesi all’erogazione della didattica in presenza per tutti gli studenti, garantendo comunque, nell’ottica dell’inclusione, anche la possibilità di frequenza a distanza di tutti i corsi.
La direzione è tracciata, ma l’aleatorietà di tale quadro non consente oggi di poter fare previsioni di medio periodo.
Continueremo a tenere in debito conto le indicazioni che saranno tempo per tempo fornite dal Legislatore e dal Ministero, contemperando l’esigenza della progressiva, graduale riapertura degli uffici e delle strutture, con la salvaguardia della salute di chi vi lavora.
A conclusione dell’intervista a “Poliba Chronicle” e ad inizio del suo mandato, quale messaggio si sente di porgere al personale di tutto il Politecnico?
Un messaggio positivo di fiducia, affinché si possa presto tornare alla normalità, per poter affrontare più serenamente le nuove sfide che ci attendono.
Fotografie di Arnaldo Di Vittorio