I riconoscimenti sono stati assegnati nell’ambito del laboratorio YLAB, sui temi dell’efficientamento energetico, riduzione delle emissioni, produzione sostenibile
Nelle città del futuro ci saranno nuovi sistemi di stoccaggio e distribuzione dell’energia, per ottimizzare l’efficienza delle fonti rinnovabili. Impianti tecnologici integrati per utilizzare la produzione in eccesso. E spazi di socialità ed economia circolare, alimentati dall’energia recuperata. Su questi temi di attualità sociale e scientifica, due gruppi di studenti e dottorandi di ricerca, coordinati da docenti del Politecnico di Bari, si sono distinti all’edizione 2023 del Prix Italia, lo storico concorso della Rai per premiare l’eccellenza della produzione internazionale di radio, Tv e Web.
Nella sezione ingegneristica della manifestazione, all’interno del laboratorio creativo YLAB, il premio YLAB-Best Engineering Project è stato assegnato al team di progetto Energia sostenibile a portata di parco, un’idea di efficientamento delle reti energetiche urbane fondata su una nuova visione di parco. L’ha proposta il gruppo di lavoro composto da Paola La Scala, Leonardo Milano, Donato Pasciolla – studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica – con Claudio Bernardi e Felice Manganelli, dottorandi in Ingegneria Meccanica e Gestionale. Ha coordinato il lavoro la professoressa Stefania Cherubini, docente di Macchine a Fluido nel DMMM – Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico.
Il progetto prevede, in sintesi, la realizzazione di parchi urbani dotati di pannelli fotovoltaici e micro turbine eoliche intubate, in grado di produrre energia elettrica durante le ore in cui è presente la radiazione solare e il vento. Il surplus energetico accumulato, servirebbe poi a movimentare grandi masse d’acqua, accumulate in laghetti artificiali collocati ad altezze differenti. L’acqua verrebbe quindi spostata da un bacino a quota minore ad un altro a quota maggiore. Durante la notte, viceversa, l’acqua verrebbe nuovamente spostata dai bacini a quota maggiore verso quelli a quota minore, generando a sua volta nuova energia elettrica attraverso delle microturbine idrauliche, in un processo simile a quello utilizzato nelle grandi centrali idroelettriche di pompaggio, ma in scala ridotta.
Questa fonte di energia pulita e rinnovabile, inoltre, potrebbe essere utilizzata per alimentare i lampioni a led che illuminano i parchi durante le ore serali, garantendo un ambiente sicuro e accogliente per i visitatori o per la ricarica di veicoli elettrici. Inoltre, tramite un by-pass, una parte dell’acqua accumulata a quote più elevate potrebbe alimentare i sistemi di irrigazione notturna della città. Questo favorirebbe la coltivazione di frutti e piante in alcuni orticelli urbani, presenti nei parchi, offrendo a chi ne avesse bisogno la possibilità di raccogliere e gustare prodotti freschi con libero accesso.
«Questo ambizioso progetto rappresenta un’opportunità unica per tutti i territori che vogliano promuovere uno sviluppo sostenibile e responsabile per i prossimi anni – commenta Leonardo Milano, a nome del team Poliba premiato al Prix Italia – in sintonia con l’agenda ONU per la decarbonizzazione e con il Piano Nazionale di Ripesa e Resilienza». «È un contributo importante alla lotta contro il cambiamento climatico – aggiunge la collega Paola La Scala – e anche un modello di ambiente urbano eco-friendly, che stimola la consapevolezza ambientale e introduce un modello replicabile per la produzione di energia rinnovabile, l’illuminazione efficiente e la coltivazione locale di alimenti».
Sempre nell’ambito di YLAB-Best Engineering Project, la giuria di gara ha assegnato la Menzione speciale al progetto Un vento nuovo per la sostenibilità e la salvaguardia dell’agricoltura, un’idea che, sia nella concezione sia nello sviluppo, unisce la nuova generazione di ingegneri a quella degli agricoltori tradizionali, assistendoli nelle loro necessità in modo innovativo. Il progetto è stato presentato da un team composto da studenti della laurea magistrale in Ingegneria energetica al Politecnico di Bari. Si chiamano Michele Gambacorta, Sabino Emanuele Leone, Davide Spaccavento e Pietro Tullo, coordinati dal professor Marco Torresi, docente di Macchine a fluido nel DMMM.
Il progetto prevede di utilizzare turbine eoliche in grado di produrre energia elettrica, peri azionare un sistema di irrigazione capace di dialogare con l’agricoltore, attraverso dei sensori hi-tech per il controllo da remoto dello stato di umidità del terreno e con un protocollo di gestione idrica basato in grado anche di fornire le giuste dosi di fertilizzanti, anticrittogamici e insetticidi. L’energia prodotta, inoltre, potrà essere utilizzata anche per prelevare l’acqua di falda e ridurre quindi i consumi di acqua potabile.
«Una fornitura intelligente di insetticidi – spiega Michele Gambacorta, portavoce del team – potrebbe contrastare il dilagare della sputacchina infetta, veicolo principale della Xylella che, com’è noto, sta flagellando da troppo tempo gli uliveti pugliesi. Tutti noi, ognuno con le proprie competenze – aggiunge lo studente del Politecnico – abbiamo il dovere di contribuire a vincere le grandi sfide della lotta all’inquinamento, dell’utilizzo di energia pulita per garantire una produzione sostenibile di cibo e per aumentare la sicurezza alimentare». Giovani talenti con idee che guardano lontano. Una risorsa per la società che sta cambiando.