Da una esigenza aziendale, l’idea della ruota “Aptius” per il veicolo-robot, “OmniAGV”, e… una storia da raccontare

Conferimento del Premio Innovazione 4.0 al progetto OMNIAGV

Poliba Storie. Meccanica&robotica, la ricerca made in Puglia si fa strada e incetta di riconoscimenti. Ilario De Vincenzo, laurea e dottorato in ingegneria meccanica al Poliba ricorda il suo percorso personale e professionale con il team, “Code Architects Automation srl”

3 aprile 2023

Ilario De Vincenzo, 33 anni, ingegnere, è pugliese di Bisceglie. Dalla sua storia personale, che prefigura ampie prospettive professionali, emergono caratteristiche di vincente pugliesità: determinazione, costanza, territorialità, cementate da studio e passione. Quella che vi presentiamo è la storia positiva, creativa, intrapresa da Ilario e il suo team, accompagnata dal Poliba per un importante tratto.
Sin da piccolo Ilario dimostra un grande interesse e una forte curiosità nei confronti delle scienze, della matematica e dell’ingegneria.

Lo incontriamo.
“La mia principale fonte di ispirazione – ci racconta – è stata la figura di mio nonno materno, Nicola Colamartino, che è stato un imprenditore e inventore di successo nel secondo dopoguerra. A lui sono attribuite numerose invenzioni, tra cui macchine per la lavorazione dei marmi, macchine utensili e attrezzature per l’industria dolciaria. Ne ho sempre sentito parlare, con grande stima e ammirazione, da parte delle persone che lo hanno conosciuto. Purtroppo, è scomparso quando avevo solo quattro anni, quindi ho solo un vago ricordo di lui, ma conservo gelosamente alcune fotografie che ci ritraggono insieme mentre mi conduceva per mano nella sua officina. Sono certo che oggi sarebbe orgoglioso di me”. 

Con un pizzico d’orgoglio continua a presentarci e a ricordare la sua storia famigliare: “mio padre, Carlo era un elettrauto e mia madre, Rosa lo aiutava nella gestione contabile dell’impresa di famiglia. Io e mio fratello Nicolangelo, sin dalla prima infanzia, abbiamo vissuto quotidianamente la realtà lavorativa dell’azienda, cercando di apportare ove possibile il nostro contributo. Questa esperienza ci ha arricchito, all’epoca inconsapevolmente, di conoscenze e valori, che si son poi rivelati fondamentali per il nostro percorso di studi e lavorativo, tra cui la determinazione, la serietà ed il senso del dovere”. 

Terminata la scuola media a Bisceglie, Ilario si iscrive all’Istituto Tecnico Industriale “Jannuzzi” di Andria, considerato uno dei migliori istituti pugliesi per la formazione tecnica. “Ricordo ancora – dice – il primo giorno delle superiori, quando partii come unico studente della mia città della mia annata verso un paese distante da casa. Nei primi tempi non è stato facile ma in compenso ho incontrato docenti eccellenti, che mi han fatto appassionare alle materie tecniche, più di quanto già lo fossi”. 

Ilario termina gli studi con il massimo dei voti e lode e si classifica primo agli esami di stato. Durante l’ultimo anno delle superiori inoltre, vince un viaggio premio al Quirinale, dove incontra il Presidente, Napolitano nel 2008. 

Mauro Dell’Orco
“Quell’anno – riprende –  venni segnalato tra i ragazzi più meritevoli d’Italia e fui per questo invitato a continuare gli studi universitari presso il collegio d’eccellenza “Lamaro Pozzani” di Roma, in un percorso cofinanziato da Confindustria. Rifiutai dopo aver a lungo discusso con il prof. Mauro Dell’Orco, docente, ora in pensione, del Politecnico di Bari”. Dell’Orco mi disse che al Politecnico avrei ricevuto una formazione teorica eccellente. Effettivamente è stato così: il Politecnico è in grado di erogare una formazione di altissimo livello. I cinque anni di formazione universitaria sono un periodo relativamente breve della vita, in cui è necessario edificare solide fondamenta teoriche, su cui poi poter contare nei successivi quarant’anni di carriera lavorativa”.

Ilario De Vincenzo si immatricola al Poliba ad Ingegneria Meccanica. Nel percorso degli studi incontra compagni di viaggio brillanti e un clima di sana competizione. Si laurea in anticipo, con lode, nel luglio 2011. Prosegue sempre al Poliba con la magistrale di Meccanica. Sviluppa interessi per la meccanica fredda, la robotica, l’intelligenza artificiale. La sua tesi di laurea vince una borsa di studio di “General Electric”. Si laurea con lode nel 2013. 

Giuseppe Carbone.
“Si, determinante in quel periodo – prosegue – è stata la conoscenza del prof. Giuseppe Carbone (Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management), che sin dal primo giorno mi ha affascinato per la sua competenza e capacità di spaziare trasversalmente nella conoscenza tecnico-scientifica. Proprio con Carbone e con la prof.ssa Ilaria Giannoccaro (tutor scientifici) il neo ingegnere completa il percorso formativo con il dottorato di ricerca (XXIX° ciclo) in Ingegneria Meccanica e Gestionale e su ciò dice:  “il dottorato è stato certamente il periodo più intenso ed impegnativo del mio percorso di studi, quello in cui ho maturato una maggior consapevolezza delle mie capacità, ma soprattutto dei miei limiti. Intraprendemmo due argomenti di ricerca nuovi, l’energy harvesting, per il recupero di energia dal rumore, e la complexity science, volta sia alla modellazione di fenomeni sociali che alla risoluzione di problemi di ottimizzazione”. Durante il dottorato ho avuto un’esperienza all’estero, presso il Center of Non-linear Science della University of North Texas. Lì ho fatto conoscenza del prof. Paolo Grigolini, una delle persone più buone e generose che abbia incontrato. L’esperienza all’estero è stata indimenticabile, tutti dovrebbero farne una, almeno una volta nella vita”. 

“Code Architects Automation”.
Nel 2018 Ilario entra in contatto con il team di “Code Architects Automation”, un gruppo multidisciplinare di giovani ricercatori industriali, che avevano recentemente vinto, in collaborazione con il Politecnico di Bari ed altri enti pugliesi, il bando di ricerca Innonetwork, cofinanziato dalla Regione Puglia e volto allo sviluppo di un veicolo a guida autonoma, denominato, “OmniAGV”, che potesse soddisfare le esigenze dello stabilimento Bosch – Tecnologie Diesel di Bari. Bosch, infatti, era alla ricerca di una soluzione logistica intelligente e flessibile, in grado di realizzare consegne on demand di carrelli gravemente caricati e dalle ridottissime dimensioni e adatte alle esigenze aziendali.

“Il mercato – dice –  non offriva una soluzione adeguata alle stringenti specifiche richieste e per questo si è pensato di svilupparla attraverso un partenariato pubblico-privato del territorio pugliese, formato da “Code Architects Automation srl”, Bosch Tecnologie Diesel SpA, Politecnico di Bari, Università del Salento, CNR, Prospettive Hi-Tech srl e Cetma (consulenti) che insieme si sono aggiudicate il bando di ricerca cofinanziato. 

Intanto, Ilario viene assunto in “Code Architects Automation”, divenuta nel frattempo, società a responsabilità limitata, Srl, azienda di cui diventa anche socio. “Dedicai le prime settimane allo studio approfondito della meccanica della ruota ‘Mecanum’ – dice – individuando in essa il primo punto di innovazione da affrontare. Uno degli insegnamenti che ho imparato durante il dottorato di ricerca è che per fare innovazione è necessario giungere alla radice dei problemi, comprenderne a fondo i meccanismi alla base e solo lì, faccia a faccia col problema, cercare l’intuizione che possa risolverlo, magari anche intraprendendo coraggiosamente strade nuove ed inesplorate. Sono grato ai soci fondatori della srl e project manager del progetto, Davide Mannone e Rocco Nicola Lombardi che mi hanno lasciato grande libertà di iniziativa”.

Vista esplosa della ruota omnidirezionale modulare Aptius

La ruota Aptius.
Dopo un attento studio – ci dice – proposi l’idea della ruota Aptius (più adatta, appropriata) divenuta poi brevetto. Si tratta di una ruota omnidirezionale che conferisce al veicolo su cui è montata la capacità di muoversi in ogni direzione. Questa è una caratteristica estremamente apprezzata in ambiti industriali, dove spesso è necessaria grande precisione e agilità di manovra. Il concept di questa ruota rompe il rigido legame: dimensioni-capacità di carico. Aptius invece, è una ruota che, a parità di diametro rispetto alla classica ruota, regge carichi decisamente maggiori e conferisce migliori prestazioni al moto del veicolo. Successivamente proposi un telaio-robot, skate frame in quanto ricorda la forma di uno skateboard completamente diverso dai classici. Sul telaio un innovativo sistema di sollevamento, in grado di prelevare il carrello e stabilizzarlo durante il trasporto. Determinante – sottolinea Ilario – è stato il supporto scientifico ricevuto dal Politecnico”.

IL veicolo OmniAGV, largo soli 40 cm ed alto 16 cm, è oggi in grado di muoversi naturalmente negli ambienti; identificare uno specifico carrello e prelevarlo con precisione millimetrica; attraversare porte e pendenze (8%); mappare un’area dello stabilimento e localizzarsi al suo interno; definire aree preferenziali, proibite, a velocità ridotta, sensi di marcia, movimentazioni ammissibili e desiderate; riconoscere mediante telecamere intelligenti ostacoli, persone, altri veicoli e per ognuno adottare uno specifico comportamento adattivo. A completare il quadro delle soluzioni concepite è OmniAGV station, una stazione di ricarica e sostituzione automatica delle batterie. Quando la batteria sta per scaricarsi, il veicolo si reca nei pressi della stazione, dove nel tempo di un pit stop (90 secondi) avviene la sostituzione automatica della batteria esausta con una carica. In questo modo il veicolo torna immediatamente disponibile ed operativo all’interno dello stabilimento. Tra i vantaggi anche la possibilità di semplificare o arricchire la sua dotazione hardware sulla base delle esigenze anche in ambiti completamente diversi (food and beverage, ospedaliero, industria farmaceutica, etc.). 

Riconoscimenti.
Grazie all’originalità e all’innovatività delle soluzioni progettuali, il progetto “OmniAGV” ha ottenuto importanti riconoscimenti. Tra questi, l’importantissimo, Premio Innovazione Nazionale 2022; il Premio Innovazione ADI Design Index 2022; il Premio Innovazione 4.0 – A&T; la Selezione ADI Design Index 2022; inoltre è vincitore del bando di ricerca Progetto RIPARTI della Regione Puglia. Tuttora “OmniAGV” figura tra i candidati del prestigioso concorso, “Compasso d’oro 2024” ed è tra i finalisti del “Premio Innovazione robotica 2022”.

I riconoscimenti ottenuti e quelli, ci si augura, che verranno, raccontati da Ilario sono il risultato di un lavoro d’equipe nato in Puglia e che fa capo a quel iniziale gruppo multidisciplinare di giovani ricercatori denominato, “Code Architects Automation”. Gruppo assortito e compagni di viaggio fondamentali per Ilario che ci piace indicare per caratteristiche e contributo scientifico offerto al progetto: Davide Giuseppe Mannone, laurea quinquennale in Ingegneria Informatica, Università di Palermo, Master in Ricerca Industriale, Meccatronica e Sistemi di Produzione – C.N.R. – ITIA, per il software del veicolo;  Rocco Nicola Lombardi, laurea magistrale in Ingegneria Elettronica, indirizzo Controlli Automatici, Politecnico di Bari, Master in Ricerca Industriale, Meccatronica e Sistemi di Produzione – C.N.R. – ITIA per la progettazione elettrica ed elettronica; Christian Giuseppe Sette, laurea triennale in Ingegneria dell’automazione, Politecnico di Bari, progettazione elettrica ed elettronica; Raffaele Ciliberti: laurea triennale in Informatica e tecnologie per la produzione del software, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, software del veicolo; Davide Iacovello, laurea triennale in Ingegneria Informatica e dell’automazione, Politecnico di Bari, software del veicolo; Alessandro Mastrorosa, laurea triennale in Ingegneria Informatica e dell’automazione, Politecnico di Bari, programmazione PLC ed HMI di macchina. 

La “Code Architects Automation srl” intanto, è entrata a far parte (51%) della “Tesar spa”, società di trasformazione digitale, sede a Busto Arsizio (Va), 6 milioni di fatturato. A sua volta la Tesar fa parte del gruppo, “Dylog Italia spa”, settore informatico, software e industria 4.0, automazione industriale,  sede centrale a Torino, 260 milioni di fatturato. 

Il progetto “OmniAGV”, diventato sorprendente veicolo-robot, nato da una esigenza industriale locale, sviluppata da professionalità del territorio, prodotta nel territorio per il territorio e oltre è certamente un esempio virtuoso di come misure di finanziamento regionale a supporto delle imprese e degli enti di ricerca, siano in grado di creare un terreno fertile per lo sviluppo. Al successo di questo progetto, realizzato da giovani ricercatori, plaude il Poliba, faro scientifico del territorio per il territorio, fortemente impegnato nella formazione d’avanguardia dei suoi studenti e laureati che come Ilario guardano con fiducia al futuro. 

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