Il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, al festival “We Make Future” di Rimini: servono più donne e più studenti dal Mediterraneo. Le università, insieme, possono aprire sedi all’estero per costruire ponti
20 giugno 2023
«In Italia abbiamo una situazione demografica preoccupante, al punto che nei prossimi dieci anni rischiamo una diminuzione del 30% dei nostri studenti a partire dalla scuola. Dobbiamo rendere le università più attrattive, soprattutto le facoltà tecnico scientifiche, dove si formano le figure professionali del futuro». Lo ha detto il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, al We Make Future 2023, festival dell’innovazione digitale che si è tenuto nei giorni scorsi a Rimini e al quale il rettore ha partecipato anche in veste di rappresentante della CRUI, la conferenza dei rettori delle università italiane, come delegato ai Rapporti con l’industria.
«Dobbiamo rivolgerci alle ragazze – ha spiegato Cupertino – che nelle nostre università sono ancora troppo poche rispetto ai ragazzi e che devono vedere negli studi tecnico scientifici una concreta opportunità per il loro futuro lavorativo. Dall’altra parte – ha aggiunto il rettore – dobbiamo attrarre studenti internazionali, innanzitutto dal Mediterraneo e dal Nord Africa. Servono quindi più servizi, ospitalità, alloggi e rapporti con le aziende, per offrire opportunità di lavoro nel nostro territorio. Insieme – ha concluso il rettore del Politecnico di Bari – le università possono provare ad aprire sedi all’estero, da utilizzare anche come ponti per allacciare rapporti strategici tra l’Italia e questi paesi».
Cupertino ha infatti partecipato al We Make Future come relatore all’interno di due panel di discussione, dedicati rispettivamente al ruolo delle università per il rilancio del Paese – nel quale ha descritto il cambiamento in atto nella didattica, sempre più aperta alle contaminazioni tra l’ambito di studio tecnico scientifico e quello umanistico – e alle buone pratiche di trasferimento tecnologico, dove ha raccontato il modello di successo dei laboratori pubblico-privati del Politecnico. Grazie a questo tipo di collaborazione, ricercatori universitari, dottorandi e neolaureati hanno la possibilità di lavorare fianco a fianco di ricercatori e tecnici aziendali, aumentando le opportunità di inserimento in contesti di lavoro qualificato.
Di opportunità, di collaborazioni e di talenti da valorizzare, il rettore ha parlato anche a “Puglia Partecipa”, iniziativa della Regione Puglia dedicata ai nuovi processi e le tecnologie per l’open government, nello stand istituzionale allestito al We Make Future, insieme con Rocco De Franchi, dirigente della Comunicazione istituzionale della Regione; Annalisa Fauzzi, responsabile della pianificazione strategica delle attività di comunicazione delle politiche di coesione e Ufficio Partecipazione e Monica Montenegro, assistenza tecnica di Indra Italia, una delle principali società di tecnologia e consulenza in Europa.
«Con un buon gioco di squadra – ha dichiarato il rettore Cupertino – possiamo fare della Puglia un grande polo di attrazione e un laboratorio di innovazione per i giovani talenti che hanno voglia di restare, o di venire qui a studiare, a specializzarsi, a investire in progetti di nuova impresa».