Trani, intesa con Poliba e Regione così La procura della Repubblica diventa laboratorio di sostenibilità

Firmato un accordo di collaborazione per sperimentare un modello di buone pratiche, esportabile a livello nazionale

4 marzo 2025

Gli uffici giudiziari della Procura della Repubblica, a Trani, diventano un laboratorio di sostenibilità energetica e ambientale. Una sperimentazione di buone pratiche e innovazione tecnologica per elaborare un nuovo sistema di gestione degli ambienti di lavoro: un modello per il territorio ed esportabile a livello nazionale. Lo prevede un accordo tra la stessa Procura, il Politecnico di Bari e il Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana della Regione Puglia, firmato ieri a Trani dal procuratore, Renato Nitti, il rettore Francesco Cupertino e l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani.

«È una collaborazione importante e significativa – commenta il rettore Cupertino – dalla quale ci aspettiamo delle prospettive di innovazione per tutta la Pubblica amministrazione. Il tema della sostenibilità è centrale per i prossimi obiettivi di sviluppo sostenibile – aggiunge il rettore – per cui sentiamo di avere la responsabilità, come Politecnico, di sostenere processi di cambiamento che portino benefici collettivi».

L’accordo prevede che venga elaborato un documento di orientamento alla sostenibilità; delle linee guida di buone pratiche ambientali negli uffici giudiziari; attività di formazione per il personale; uno studio di fattibilità per definire gli indicatori di performance; la definizione di buone pratiche e l’implementazione di tecnologie 5.0. Il Politecnico, in particolare, si occuperà dei consumi energetici della Procura, della cosiddetta impronta di carbonio (il parametro per stimare le emissioni di gas serra causate dall’utilizzo di un prodotto, da un servizio, dal funzionamento di un’organizzazione), della mobilità delle persone che frequentano la procura e altri aspetti che hanno un impatto ambientale.

«Queste attività – spiega il rettore Cupertino – possono chiaramente essere estese a tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Stiamo vivendo un momento di grandi opportunità – aggiunge Cupertino – legate anche alla disponibilità di tecnologie innovative e l’accademia deve uscire dai confini dei suoi laboratori, per aiutare il territorio a coglierle tutte. Per quanto riguarda il Politecnico – prosegue il rettore – qui abbiamo le competenze per sostenere il cambiamento, anche al di fuori della Puglia».

Tra i progetti PNRR finanziati dal Ministero dell’Università, infatti, c’è quello della fondazione NEST, dedicato alla ricerca e sperimentazione nel campo delle energie verdi per il futuro, che ha il suo coordinamento proprio al Politecnico di Bari. «Oggi siamo dunque alla guida di una rete di ricerca nazionale – conclude Cupertino – formata da università e imprese, che si occupa di questi temi e che potrà sostenere il Paese nella transizione ai nuovi modelli di sviluppo sostenibile».

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