L’artista Made514 ha eseguito un live painting sui vecchi spinterometri del Politecnico di Bari, che venivano utilizzati per esperimenti elettrici ad altissima tensione. Saranno installati nel nuovo rettorato
Aveva promesso di rievocare, attraverso la sua arte, tutta la tensione che si scarivaca su quelle grandi sfere di metallo nella loro originaria collocazione in laboratorio. Ad opera terminata, Made514 lascia la sua impronta di urban artist sugli spinterometri del Politecnico di Bari, strumenti di ricerca ormai in disuso dell’ex SAT, al Campus, la storica Sala di Alta Tensione dove si svolgevano esperimenti elettrici che raggiungevano picchi di milioni di volts.
A colpi di pennello, rullo e bomboletta spray, i vecchi spinterometri sono stati trasformati in globi colorati dalle forme astratte, sotto gli occhi dei passanti incuriositi dal live painting in piazza del Ferrarese, a Bari. Non un restauro, quindi, ma un atto di creatività che il Politecnico ha voluto diventasse un evento da condividere con la città. La performance si è svolta nei giorni 26 e 27 settembre a Bari ed è stata organizzata dal Politecnico in collaborazione con Unlike – società specializzata in grandi eventi – nell’ambito del più ampio programma di IN MY NAME – Above the show, mostra internazionale di urban art che è in corso di svolgimento a Monopoli.
«Abbiamo sperimentato un nuovo modello di divulgazione scientifica – spiega il rettore, Francesco Cupertino – all’insegna della contaminazione tra le conoscenze tecnico scientifiche e quelle umanistiche. Il Politecnico favorisce questa contaminazione – aggiunge il rettore – perchè nei prossimi anni sarà una caratteristica fondamentale per lo sviluppo sostenibile della società, per il mercato del lavoro e, quindi, per il futuro dei nostri giovani».
Con il suo live painting, dunque, Made514 ha reinterpretato oggetti significativi per la comunità accademica, in particolare per l’area dell’ingegneria elettrica, che trovano ora nuova collocazione e funzione nell’ateneo che sta cambiando. Gli spinterometri, infatti, diventano opere d’arte contemporanea, destinate ad essere collocate nella sede del nuovo rettorato del Politecnico, al Campus, un edificio dal design moderno e originale, in fase di ultimazione nella stessa area in cui sorgeva la SAT. Un modo per valorizzare la memoria storica, proiettandola nel futuro.