La titolare del MUR ospite del rettore Cupertino, per un confronto che ha coinvolto il Comune, la Lum, il Conservatorio e l’Accademia di Belle arti
22 giugno 2024
Nell’università del futuro ci sarà sempre più spazio per la contaminazione tra i saperi, per la ricerca pubblico-privata, per i rapporti internazionali. Lo ha detto ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in visita al Politecnico di Bari, dove ha incontrato il rettore, Francesco Cupertino; il vicesindaco di Bari, Eugenio Di Sciascio; il rettore della Lum “Giuseppe Degennaro”, Antonello Garzoni; il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Pasquale Guaragnella con il direttore della stessa, Giancarlo Chielli e il direttore del Conservatorio di musica “Niccolò Piccinni”, Corrado Roselli per un confronto sui temi della ricerca e dell’innovazione, del diritto allo studio, degli alloggi per studenti e delle prospettive di carriera dei giovani ricercatori e dottorandi nelle università e negli istituti di alta formazione artistica e musicale.
Hanno partecipato all’incontro anche il direttore generale del Politecnico, Sandro Spataro, la delegata del rettore alla Comunicazione, Mariangela Turchiarulo, i rappresentanti degli studenti (è intervenuto Stefano di Leo, componente del Consiglio di amministrazione) e del personale tecnico amministrativo dell’ateneo (Luigi D’Elia e Toni Martino, del Senato Accademico) mentre, ad accompagnare il ministro, c’erano il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto e il deputato Mauro D’Attis. Centrale, nel confronto con Bernini, è stato per il Politecnico il tema dello sviluppo dell’ateneo nei prossimi anni, a cominciare dalla necessità di crescere nelle dimensioni e nella capacità attrattiva, soprattutto in ambito internazionale, per stare al passo del mercato del lavoro che richiede molti più laureati di area STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica).
«Questo è un modo per fare una nuova offerta universitaria – ha dichiarato il ministro – più innovativa che mai. Dobbiamo formare tecnici che abbiano però anche una sensibilità etica, bioetica umanistica ed artistica. Sono professionalità non legate ai vecchi strumenti – ha aggiunto Bernini – ma all’applicazione di realtà aumentate, tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale applicata alla custodia e alla conoscenza del patrimonio culturale. Ecco, tutto questo è il futuro. Ed è un futuro con cui l’università deve fare i conti – ha concluso il ministro – interfacciandosi con le istanze, i bisogni, le esigenze dei territori».
«Abbiamo il sostegno del ministro per i grandi progetti di sviluppo del Politecnico e del territorio – dichiara il rettore Cupertino – come il Parco dell’Innovazione nella ex caserma Magrone, che sarà una nuova casa per il nostro ateneo e un potente fattore di attrazione per i giovani talenti, gli investitori, gli startupper del territorio e delle regioni limitrofe, soprattutto in ambito Mediterraneo. Ci proiettiamo infatti in una dimensione internazionale in cui saranno determinanti, per il futuro dei nostri giovani, la ricerca e l’innovazione tecnologica, unita alla capacità di formare figure professionali in grado di trovare un lavoro soddisfacente e in tempi brevi (Poliba è il primo ateneo in Italia per tasso di occupazione ad un anno dalla laurea – fonte Almalaurea 2024). Il Politecnico di Bari è pronto per questa nuova fase del suo percorso – ha aggiunto il rettore Cupertino – e vuole farlo in collaborazione con il sistema universitario, il mondo delle professioni e delle imprese; una rete di nuove competenze da mettere al servizio del Paese e dei suoi obiettivi di sviluppo».
Per il rettore Cupertino, la visita del ministro è stata anche occasione per fare il punto sui grandi progetti in cui il Politecnico è impegnato, in ambito PNRR e non solo, sui temi ritenuti strategici per gli obiettivi di sviluppo sostenibile dei prossimi anni. Dalla mobilità all’energia, dall’intelligenza artificiale alla tutela e valorizzazione dei territorio, con particolare riferimento a settori come l’aerospazio, nei quali il Politecnico ha sviluppato collaborazioni pubblico-privato con multinazionali affermate e giovani imprese innovative, come dimostrano il successo dei laboratori di ricerca e sviluppo con Avio Aero e le collaborazioni con le startup Astradyne e REA Space. A proposito di quest’ultima, il rettore ha mostrato al ministro Bernini un esemplare di EMSi (Electrical Muscle Simulation, nella foto di copertina), la prima tuta spaziale bionica per astronauti realizzata da REA Space in collaborazione con il Politecnico di Bari. «Il Politecnico sta lavorando per aggiungere alla funzione di ascensore sociale, che svolgiamo per i giovani talenti, quella di ascensore imprenditoriale per le giovani startup» ha commentato il rettore Cupertino.
Il tema dei grandi progetti di ricerca, in particolare quelli PNRR, è stato per il ministro occasione per ribadire il concetto, a lei molto caro, dell’autonomia di gestione delle università, che richiede agli atenei maggiore responsabilità rispetto al passato. Su questo c’è stata sintonia con il Politecnico, che può vantare bilanci in ordine e livelli di spesa sostenibili. L’altro tema è stato il diritto allo studio, in particolare gli alloggi per studenti fuorisede e una nuova mobilità, adeguata a collegare le sedi universitarie. Considerando l’attuale, grande afflusso di risorse finanziarie agli atenei, il ministro ha ribadito la necessità che si faccia un monitoraggio della spesa, per garantire la sostenibilità del sistema universitario nel tempo, guardando in prospettiva anche oltre il PNRR.